I lavori di ristrutturazione e restauro di Casa Malvezzi sono relativi ad un edificio risalente al XVI secolo, situato nel centro storico di Bologna, tra via Marsala e vicolo de' Facchini.
Nel corso dei secoli, il fabbricato ha subito numerosi interventi ed alterazioni degli spazi e delle destinazioni d'uso.
I diversi saggi preventivi avevano messo in evidenza una stato di fatto critico, sia strutturale che decorativo. Per questo motivo il cantiere, durato oltre due anni, è stato caratterizzato da un'elevata concentrazione di interventi strutturali, uniti ad altrettante rilevanti opere di restauro, in un'area di intervento relativamente ridotta (circa 2000 mq sviluppati in tre piani fuori terra ed uno interrato).
Tutte le strutture portanti orizzontali originarie, quali le volte del piano terra ed i solai in legno, sono state oggetto di interventi mirati al recupero con consolidamento dell'esistente, integrato a strutture metalliche o con la realizzazione di nuovi solai superiori, lasciando alla struttura esistente solamente la funzione di controsoffitto.
In copertura una parte del solaio è stata consolidata inserendo profilati metallici e una seconda struttura lignea superiore, a formare un pacchetto isolante. Nella restante parte la copertura è stata ristrutturata recuperando le strutture lignee di maggior interesse.
Nel rispetto dei vincoli derivanti dalle normative vigenti a tutela degli edifici storici, il progetto di restauro ha in prevalenza previsto interventi conservativi.
Nei prospetti prospicienti la corte interna, così come in tutto il piano nobile (primo piano), si sono concentrati i maggiori interventi di restauro che hanno interessato manufatti lapidei, cotto, gessi, soffitti in legno cassettonati, fregi parietali ed infissi in legno.
Le pavimentazioni esistenti si sono potute recuperare solamente in alcuni vani dove sono rimasti ben conservati listelli di legno, mattonelle di cotto e graniglia; le altre pavimentazioni non riutilizzabili sono state sostituite da nuove veneziane ai piani terra e primo, e da pavimentazioni in legno ai piani secondo e terzo.
Lo stato di conservazione dei decori a parete ed in particolare delle decorazioni sui soffitti lignei, dopo le prove di pulitura e consolidamento, si è dimostrato tale da richiedere, oltre al restauro puramente conservativo, anche un accurato restauro pittorico, reversibile e differenziato in relazione allo stato di degrado.
A causa di numerose infiltrazioni d'acqua, avvenute negli anni in cui l'edificio è rimasto in disuso, molti soffitti e fregi parietali presentavano diffuse ed accentuate gore d'acqua, tali da impedirne la lettura. Il metodo di restauro in questi casi ha richiesto un'attenta procedura di pre-consolidamento, soprattutto dove la pellicola pittorica si presentava notevolmente sollevata ed esfoliata.
Per quanto riguarda i lavori puramente strutturali, al piano interrato è stata realizzata un'autorimessa, raggiungibile tramite un montauto, per l'accesso da vicolo de' Facchini. Il progetto ha previsto la realizzazione di due passaggi per l'ingresso delle autovetture in una parete portante, da realizzare mediante l'inserimento di intelaiature in conglomerato cementizio armato. La natura della parete era particolarmente complessa, essendo stata realizzata in modo non uniforme durante la sua lunga storia, e con alcune zone piuttosto degradate. Inoltre, la quota di posa delle nuove fondazioni risultava inferiore a quelle esistenti e sulla parete, a livello del piano terra, si appoggiava una volta a botte in mattoni, che andava quindi opportunamente sostenuta.
In elevazione, l'intervento strutturale è stato preceduto da un'attenta analisi dello stato di fatto, evidenziando le tipologie costruttive e materiche presenti.
Ai piani, in generale, i solai esistenti in legno con un massetto di ricoprimento risultavano inadatti a sostenere i normali carichi per civile abitazione, ma essendo l'intradosso degli impalcati costituito da cassettonati di rilevante valore artistico, si è deciso di lasciarli come controsoffitto, asportando le pavimentazioni e i sottofondi, e realizzando nuove strutture in acciaio e calcestruzzo. Altrove, in assenza di impalcati di particolare pregio, è stato invece possibile realizzare nuovi solai in latero cemento. Infine, alcune delle colonne in muratura, poste sulla corte interna, sono state rinforzate tramite fibre in carbonio, prima di essere intonacate.
Sul lato dell'edificio verso via Marsala, la copertura si presentava fortemente degradata. Si sono mantenute le originarie capriate lignee, spesso tamponate da arellato, sollevandole però da ogni compito portante. La nuova struttura è stata realizzata in legno lamellare poggiante su colonne in acciaio.
Su vicolo de' Facchini la copertura esistente è stata mantenuta, essendo in buone condizioni. Le capriate esistenti sono state rinforzate con strutture in acciaio, oppure sono state lasciate completamente nella loro funzione portante.